giovedì 13 settembre 2012

paranoica


A volte uno pensa che fantasticare sia inutile, ma chi non l’ha mai fatto?
a volte ci chiediamo “come ci sono finito qui?”
non credo ci sia una risposta plausibile per ogni cosa che facciamo, pensiamo o ci accade.. ci sono troppe varianti. A volte le cose succedono e basta…. a volte invece facciamo cose strane perché non prestiamo veramente attenzione a ciò che vogliamo sul serio, alle nostre priorità, ai nostri sogni, alle nostre attitudini…. certo se ogni decisione comportasse veramente l’analisi di tutto questo, non potrebbe bastarci l’eternità Anche per questo ci si dovrebbe affidare all’istinto. Dico “dovrebbe” perché non è semplice. Non è facile abbassare la guardia o alzare barriere….

caos totale.
Il suo cervello è andato in tilt signora….
lei pensa troppo….
tu sei fuori, non stai bene.

Sto realizzando che la vita è un casino totale. Che essere qualsiasi cosa richieda un impegno enorme. Essere figlio, essere compagno, fidanzato, marito, padre, nonno, suocero, capo, dipendente, conoscente…. chi ne ha più ne metta.
Vi siete mai fermati per un secondo, a guardarvi allo specchio, a chiedervi seriamente COME STO?
Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi, che leggete questo mio sfogo, se qualcuno realmente ora si trova nella situazione che ha ipotizzato 15 anni fa! e se la ritiene migliore o peggiore. E non siate ipocriti, tutti a 15 anni abbiamo fantasticato su come saremmo stati a 30.

Io ho sempre pensato “sposata (ok)” con “figli (ok, anche se x ora 1)”. Pensavo “stagionale in qualche bar” (impiegata a tempo ind. ma ok).
Pensavo “felice a dismisura”.

Ho basato tutta la mia vita si qui sulla mia forza: fisica e di volontà. Sul rigore. Sulla mia pazzia, perché a volte schizzo, che però mi è tutt’ora fondamentale.

Mi chiedo spesso chi sono… qual è il mio scopo… come mi sento….

Chi sono lo so bene.
Sono una persona che mette impegno nel suo lavoro e che fa del suo meglio. Il mio lavoro è il punto di equilibrio nella mia vita.
Sono una madre. Figlia/o dice già tutto per me. Nasce in te, cresce in te. E’ una tua parte. La tua creatura. Ha il tuo sangue. Quando la guardi nei suoi occhi vedi te. Sai che non l’abbandoneresti mai. Qualsiasi cosa succeda. Amore non è sufficiente. E’ un legame troppo potente per essere chiamato solo amore. E’ appartenenza. E’ come trovarsi nel centro dell’universo con stelle e pianeti che roteano nel silenzio. Come volare. Non ci sono parole appropriate. Penso che una madre possa capire cosa intendo. Un padre no. Scusatemi, ma sul dico solo quello che PENSO, non qualcosa con cui tutti debbano essere d’accordo.  Non mettiamola sul piano personale. Io sono convinta che un padre, per quanto ottimo possa essere, non possa raggiungere lo stesso feeling che può avere una madre col proprio figlio. Non ce ne sono le basi. L’uomo non può tecnicamente comprendere realmente cosa significa “cresce in te”. E questa è solo la base…..  Certo, non cè da generalizzare. Sarebbe come dire che italiano = pizza mafia e mandolino.  Sfortunatamente non tutte le madri hanno un così elevato senso materno e fortunatamente un padre su 1.000.000 magari è meglio della madre. Però ci sono diverse questioni che rafforzano la mia tesi. Abusi, pedofilia e stragi.

qual è il mio scopo?
non lo so bene, ma so la mia priorità: mia figlia. Non vorrei mai tralasciare qualcosa o darle motivo di dire in futuro “mia madre non ha mai provato a fare di meglio” oppure “è stata una madre discreta”.


come mi sento
il problema è che oggi non mi è ben chiaro.
sospettosa
delusa forse
arrabbiata di sicuro con me stessa, perché oggi sono tanto confusa.

lunedì 3 settembre 2012