A volte uno pensa che fantasticare sia inutile, ma chi non l’ha
mai fatto?
a volte ci chiediamo “come ci sono finito qui?”
non credo ci sia una risposta plausibile per ogni cosa che
facciamo, pensiamo o ci accade.. ci sono troppe varianti. A volte le cose succedono
e basta…. a volte invece facciamo cose strane perché non prestiamo veramente
attenzione a ciò che vogliamo sul serio, alle nostre priorità, ai nostri sogni,
alle nostre attitudini…. certo se ogni decisione comportasse veramente l’analisi
di tutto questo, non potrebbe bastarci l’eternità Anche per questo ci si dovrebbe
affidare all’istinto. Dico “dovrebbe” perché non è semplice. Non è facile abbassare
la guardia o alzare barriere….
caos totale.
Il suo cervello è andato in tilt signora….
lei pensa troppo….
tu sei fuori, non stai bene.
Sto realizzando che la vita è un casino totale. Che essere
qualsiasi cosa richieda un impegno enorme. Essere figlio, essere compagno,
fidanzato, marito, padre, nonno, suocero, capo, dipendente, conoscente…. chi ne
ha più ne metta.
Vi siete mai fermati per un secondo, a guardarvi allo
specchio, a chiedervi seriamente COME STO?
Mi
piacerebbe sapere se qualcuno di voi, che leggete questo mio sfogo, se qualcuno realmente ora si trova nella
situazione che ha ipotizzato 15 anni fa! e se la ritiene migliore o peggiore. E
non siate ipocriti, tutti a 15 anni abbiamo fantasticato su come saremmo stati
a 30.
Io ho sempre pensato “sposata (ok)” con “figli (ok, anche se
x ora 1)”. Pensavo “stagionale in qualche bar” (impiegata a tempo ind. ma ok).
Pensavo “felice a dismisura”.
Ho basato tutta la mia vita si qui sulla mia forza: fisica e
di volontà. Sul rigore. Sulla mia pazzia, perché a volte schizzo, che però mi è
tutt’ora fondamentale.
Mi chiedo spesso chi sono… qual è il mio scopo… come mi
sento….
Chi sono
lo so bene.
Sono una persona che mette impegno nel suo lavoro e che fa del
suo meglio. Il mio lavoro è il punto di equilibrio nella mia vita.
Sono una madre. Figlia/o dice già tutto per me. Nasce in te,
cresce in te. E’ una tua parte. La tua creatura. Ha il tuo sangue. Quando la guardi
nei suoi occhi vedi te. Sai che non l’abbandoneresti mai. Qualsiasi cosa
succeda. Amore non è sufficiente. E’ un legame troppo potente per essere
chiamato solo amore. E’ appartenenza. E’ come trovarsi nel centro dell’universo
con stelle e pianeti che roteano nel silenzio. Come volare. Non ci sono parole
appropriate. Penso che una madre possa capire cosa intendo. Un padre no. Scusatemi,
ma sul dico solo quello che PENSO, non qualcosa con cui tutti debbano essere d’accordo.
Non mettiamola sul piano personale. Io
sono convinta che un padre, per quanto ottimo possa essere, non possa
raggiungere lo stesso feeling che può avere una madre col proprio figlio. Non
ce ne sono le basi. L’uomo non può tecnicamente comprendere realmente cosa
significa “cresce in te”. E questa è solo la base….. Certo, non cè da generalizzare. Sarebbe come
dire che italiano = pizza mafia e mandolino. Sfortunatamente non tutte le madri hanno un
così elevato senso materno e fortunatamente un padre su 1.000.000 magari è
meglio della madre. Però ci sono diverse questioni che rafforzano la mia tesi. Abusi,
pedofilia e stragi.
qual è il
mio scopo?
non lo so bene, ma so la mia priorità: mia figlia. Non
vorrei mai tralasciare qualcosa o darle motivo di dire in futuro “mia madre non
ha mai provato a fare di meglio” oppure “è stata una madre discreta”.
come mi
sento
il problema è che oggi non mi è ben chiaro.
sospettosa
delusa forse
arrabbiata di sicuro con me stessa, perché oggi sono tanto
confusa.